Massimo Riccò ripropone una realtà, dove non manca un soggetto riconoscibile, sebbene sia assegnato prevalentemente al colore il compito di coinvolgere l'osservatore in dinamiche cromatiche orchestrate in sintonia con i sentimenti che le hanno prodotte.
L'opera secondo l'artista è la raccolta di queste emozioni e momenti di vita vissuti in profonda intimità con se stessi.
La Visione dell'Arte di Massimo Riccò
L’artista ha il previlegio ed il potere di dare forma ad una idea trasformando la realtà e rendendola emozionante. L’artista dipinge ciò che sente, non ciò che vede: e questa è una prerogativa sostanziale nel processo creativo.
Un’opera d’arte nasce dal cuore e dall’anima, una pulsione che spinge l’artista a comunicare al mondo i propri stati d’animo, poi il cervello si fa carico dell’arduo compito di sganciarsi dalla realtà ed accedere alla dimensione irrazionale, per entrare in sintonia con il concetto astratto di emozione. Così, utilizzando metafore sotto forma di segno e colore, in base alle proprie esperienze di vita, al carattere, e all’umore di quel momento, prende forma un progetto che si concretizza attraverso la tecnica e gli strumenti che gli sono più congeniali.