BIOGRAFIA

Massimo Riccò

Massimo Riccò

Massimo Riccò. Nato nel 1961 a Modena, dove attualmente vive e lavora.

La sua formazione professionale è di tipo scientifico, da oltre 35 anni si occupa di progettazione elettronica di apparati per telecomunicazioni e reti radio professionali, un mestiere che comporta una quotidiana ricerca di soluzioni tecniche, spesso concertate in equipe, attraverso rigorosi metodi di lavoro, per giungere ad un obiettivo finale ben definito.

Ad un certo punto della sua vita, avverte la necessità di esprimersi liberamente, di creare, di seguire gli impulsi emotivi, quasi a controbilanciare quegli schemi che ogni giorno, sul lavoro, mentalmente lo ingabbiano.

La risposta non tarda ad arrivare e, supportato da una innata predisposizione, verso la fine degli anni ’90, si avvicina al mondo dell’arte grafica. Disegna con matite, carboncini e sanguigne, ma ben presto passa al colore attraverso le tecniche del colore ad olio e acrilici.

E’ in questo periodo che inizia a frequentare la bottega del maestro Romolo Fontana, pittore modenese di pluriennale esperienza, del quale diventa allievo ed amico. Apprende il mestiere dal maestro e si impadronisce dei mezzi artistici che gli consentono di esprimere la sua arte. Nasce così un importante rapporto artistico che si è consolidato nel tempo e che ha costituito per anni una preziosa opportunità di confronto e crescita.

Da anni si occupa, oltre che della produzione artistica, anche all’insegnamento dell’arte pittorica, cercando di stimolare creatività e interpretazione personale, una sfida costantemente proposta, in sintonia con quella che è la sua visione dell’arte.

La mia arte

Massimo Riccò, artista contemporaneo

Massimo Riccò, artista contemporaneo

L’artista ha il previlegio ed il potere di dare forma ad una idea trasformando la realtà e rendendola emozionante. L’artista dipinge ciò che sente, non ciò che vede: e questa è una prerogativa sostanziale nel processo creativo.

Un’opera d’arte nasce dal cuore e dall’anima, una pulsione che spinge l’artista a comunicare al mondo i propri stati d’animo, poi il cervello si fa carico dell’arduo compito di sganciarsi dalla realtà ed accedere alla dimensione irrazionale, per entrare in sintonia con il concetto astratto di emozione. Così, utilizzando metafore sotto forma di segno e colore, in base alle proprie esperienze di vita, al carattere, e all’umore di quel momento, prende forma un progetto che si concretizza attraverso la tecnica e gli strumenti che gli sono più congeniali.

Questa mia visione dell’arte mi definisce come artista e governa il mio stile pittorico, consentendomi di esprimere l’incontenibile fervore di soddisfare l’ispirazione che mi pervade quando mi trovo al cospetto di un soggetto che suscita un impulso emotivo, impastato di ricordi e sensazioni.

Ripropongo una realtà, dove non manca un soggetto riconoscibile, sebbene sia assegnato prevalentemente al colore il compito di coinvolgere l’osservatore in dinamiche cromatiche orchestrate in sintonia con i sentimenti che le hanno prodotte.

Emozioni e pensieri si susseguono e si affollano nella mente: sensazioni soavi, delicate, talvolta contrapposte ad emozioni forti, folli, esuberanti.

Un’opera per me è la raccolta di queste emozioni e momenti di vita vissuti in profonda intimità con se stessi.

Il focus del mio lavoro è il coinvolgimento dell’osservatore che considero imprescindibile, in questo gioco di sensazioni e percezioni, attraverso effetti cromatici che sfruttano la forza del colore e la sua valenza psicologica, motore di un forte impatto emotivo.

Percorso artistico

Dopo un primo approccio di tipo paesaggistico impressionista, di carattere prevalentemente figurativo, nel corso degli anni si è consolidata una costante evoluzione, verso la rottura della forma, affidando al colore il compito di conferire all’opera forza ed interesse.

Costante è la ricerca compositiva di soggetti di varia natura, e lo studio dei diversi materiali da potere utilizzare per rendere efficace il linguaggio artistico.

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