I critici dello studio d’arte M.C. – fondazione Livio Collina di Bologna

Riccò immette nelle sue opere un colore capace di accogliere varianti minime, accostamenti difficili. Ciò sta a dimostrare come Egli abbia raggiunto, nel corso del suo operato artistico, padronanza e sicurezza dei propri mezzi espressivi.

La squisita sensibilità di Riccò, si rivela dai temi stessi che l’Artista predilige, rendendoli partecipi di una realtà dove, sempre, esistono qualità ed intonazione, e questo a dimostrare come, fin dal principio sia sobrietà e serietà d’intenti, lo scopo finale. Gli stati d’animo dell’Artista, trapelano da tutte le Opere, oltre al rigore nel segno anche se eseguito di “getto” interpretativo, impressionistico.

Riccò sembra quasi entrare fisicamente nelle sue Opere, a trovare cioè, una relazione diretta con la Natura nella sua parte luminosa e palpitante.

Parlavo del particolare pregio del colore, nelle Opere di Riccò, ma vorrei anche sottolineare che esso si integra perfettamente con il possesso del “mestiere” che il Pittore ha, dando come risultato finale, morbide composizioni, dove ogni sentimento è sapientemente orchestrato.

Si può ancora parlare di visioni fantastiche, oppure in certi momenti della giornata ciò che circonda l’uomo è veramente fantastico come nei quadri del Maestro Riccò?

La risposta sta nell’originalità e nel salto di qualità che fa annoverare l’Artista tra le personalità che meritano attenzione proprio per la capacità d’esaltare l’anima che si pone oltre l’apparenza delle cose.

Riccò ama la pittura e dipinge con grande passione, perciò racconta ciò che i suoi occhi vedono e la sua natura poetica gli suggerisce.

Dipinge quadri che si ammirano con grande piacere, poiché vi appare evidente il gusto del bello, la sicurezza nel dosare luci e ombre, che altro non sono se non “emozioni” del momento, espresse con grande carattere personale quanto mai efficace, unitamente alla sua ricchezza d’animo, non disgiunta da fantasia esuberante, ma contenuta entro i confini del buon gusto.

Di lui si sentirà parlare.

I critici dello studio d’arte M.C.

FacebookFacebook